La narrazione attraverso i media
Giuliana Barletta, Pietro Bartalini, Antonio Colella, Leonardo Montali,
Nelle teorie della comunicazione, l’intermedia agenda-setting descrive il fenomeno per cui diversi tipi di media si influenzano reciprocamente, contribuendo spesso a creare narrazioni che possono risultare distorte o indirizzate a priori. Applicando questa teoria al caso del quartiere di Madonna di Campagna e delle aree limitrofe a Corso Grosseto, emerge un interessante esempio di come la rappresentazione mediatica possa plasmare l’opinione pubblica e la percezione collettiva.
Inizialmente concepito come simbolo della rinascita italiana, il quartiere ha subito una trasformazione nella narrazione mediatica. I media tradizionali, come stampa e televisione, hanno svolto un ruolo cruciale nel diffondere un’immagine negativa dell’area, rappresentandola come un esempio emblematico di degrado urbano e di cattiva gestione dei quartieri postindustriali del Nord Italia. Pur assumendo che l’intento originario fosse documentaristico o persino educativo, questa rappresentazione ha avuto l’effetto di incrinare il rapporto tra la popolazione torinese e il quartiere. Tale percezione, una volta radicatasi nell’opinione pubblica, ha influenzato ulteriormente altri mezzi di comunicazione.
Il cinema, a partire dagli anni ’70, ha alimentato e amplificato l’immaginario di pericolo e degrado associato a Madonna di Campagna e Borgo Vittoria. Anche quando l’obiettivo era una denuncia sociale, la scelta di enfatizzare determinati aspetti negativi ha consolidato uno stereotipo difficile da sradicare. Questo immaginario cinematografico è stato poi ripreso e rafforzato dai media tradizionali negli anni successivi, creando un circolo vizioso in cui le narrazioni si alimentavano reciprocamente.
Negli ultimi anni, tuttavia, alcune comunità online più ristrette stanno proponendo una visione diversa, guidata in gran parte dalla nostalgia. Gli abitanti storici del quartiere stanno rileggendo quel periodo con una prospettiva più positiva, reinterpretando gli eventi e le caratteristiche del luogo in maniera differente rispetto alla narrazione dominante degli ultimi cinquant’anni.
Questa nuova prospettiva, alimentata dai social media, potrebbe avere il potenziale di invertire la rotta, influenzando a sua volta media più grandi e tradizionali. Come è accaduto in passato con altri mezzi di comunicazione, anche i social network potrebbero diventare un motore di cambiamento, ridefinendo l’identità e la reputazione del quartiere.

Narrazioni contrapposte: tra storia e trasformazioni urbane.
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