Produzione di massa e le grandi industrie

Martina Dal Bon

Agli inizi del Novecento i settori del lusso di Torino, come la moda, i tessuti pregiati, i dolci ed i liquori, subirono un declino economico. Questo cambiamento spinse la città ad orientare la propria produzione verso i settori della siderurgia e della metalmeccanica. L’11 luglio 1899, un gruppo di aristocratici e imprenditori torinesi fondò la FIAT (Fabbrica Italiana Automobili Torino), indirizzando Torino verso il settore dell’automobile, segnando così l’inizio di una delle più importanti storie industriali italiane.
Il piano regolatore del 1908 definì una nuova trasformazione della città, ponendosi tra gli obiettivi quello di creare ampi comparti industriali, valutando l’eliminazione di alcune vie per facilitare il flusso delle merci e delle persone. La Società Nazionale Officine Savigliano (SNOS) giocò un ruolo fondamentale in questo processo, contribuendo al potenziamento delle linee ferroviarie. Questo sviluppo permise un riposizionamento strategico delle fabbriche, che non erano più vincolate alla vicinanza ai corsi d’acqua, ma potevano insediarsi in aree più ampie e accessibili. Attraverso questa trasformazione gran parte delle prime fabbriche e cascine vennero inglobate dai nuovi stabilimenti industriali di grandi dimensioni. Con il passare degli anni, il quadrante Nord-Est di Torino vide l’insediamento di stabilimenti sempre più grandi. Le fabbriche iniziarono a adottare il sistema di produzione fordista, ispirato dal modello americano: questa innovazione portò a un notevole incremento della produzione industriale e generò una domanda elevata di manodopera. Si verificò di conseguenza una massiccia ondata migratoria di operai provenienti da altre regioni d’Italia, attratta dalle nuove opportunità lavorative. La FIAT iniziò la costruzione dei suoi stabilimenti in Borgo Dora nel 1916, creando una zona industriale che continuò ad espandersi negli anni successivi. Altre industrie si insediarono nella stessa area per fornire supporto alla grande fabbrica, tra queste Michelin Gomme, che aprì uno stabilimento nel 1906 per soddisfare la crescente domanda di pneumatici. Nel 1913, anche la Fabbriche Riunite Industria Gomma Torino (F.R.I.G.T.) iniziò a produrre pneumatici specificamente per il settore automobilistico, ma successivamente si specializzò nella produzione di calzature con suola in gomma, prendendo poi il nome di Superga (per via della vicinanza con la basilica). Fu significativa anche l’espansione dell’industria chimica, ed in particolare della SNIA Viscosa, che iniziò una produzione di vernici e plastiche, materiali innovativi che trovavano applicazione nel settore automobilistico e non solo. Tuttavia, questa rapida industrializzazione portò con sé anche sfide ambientali: l’inquinamento atmosferico divenne una problematica sempre più evidente nel capoluogo piemontese.         
Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale, molte fabbriche furono riconvertite per produrre armi e mezzi da guerra, il che consentì a Torino di mantenere una posizione competitiva sul mercato durante il conflitto. La situazione cambiò drasticamente con l’avvento della Seconda Guerra Mondiale. La politica fascista portò a una riduzione drastica del commercio estero e le fabbriche torinesi subirono danni significativi a causa dei bombardamenti e delle difficoltà economiche. Dopo la guerra, Torino dovette affrontare una lunga fase di ricostruzione. Gli stabilimenti industriali danneggiati furono riparati o ricostruiti, ma il panorama economico era cambiato irreversibilmente. La FIAT e altre industrie metalmeccaniche continuarono a rappresentare il cuore pulsante dell’economia torinese, ma le sfide ambientali e sociali emerse durante questi anni richiesero nuove strategie e approcci per garantire uno sviluppo sostenibile nel lungo termine.

Fig. 2 Operai all’opera nello stabilimento torinese Società Nazionale Officine di Savigliano (SNOS) nel 1915-1916. ASTo, Sez. Riunite, Asnos, Fondo Materiale fotografico 358. © Archivio di Stato di Torino
Carta 2 Carta IGM impianto storico 1955-1969 Carta IGM impianto storico 1955-1969. (GEOSERVIZIO WMS)< https://www.geoportale.cittametropolitana.torino.it/geonetwork/cmto/api/records/cmto:65c56114-64e5-469f-ae54-bc921ca634c8 >

Bibliografia
Piere Gabert, Turin ville industrielle, Paris: Presses Universitaires de France, 1964.
Rossella Maspoli, Agata Spaziante (a cura di), Fabbriche, borghi, memorie: processi di dismissione e riuso post-industriale a Torino Nord, Firenze: Alinea, 2012.
Vittorio Marchis (a cura di), Storie di cose. Tre secoli di manifatture piemontesi, Archivio Storico, Città di Torino, Torino 2015.
FIAT (a cura di), Le Ferriere Piemontesi, Torino 1937.

Fonti archivistiche
MuseoTorino: https://www.museotorino.it/site/archive