Il PRU in Corso Grosseto
Martina Chiono
Il Programma di Recupero Urbano di Corso Grosseto rappresentò un’importante iniziativa di riqualificazione urbana che interessò, dalla fine degli anni Novanta sino al 2006, un’ampia fascia territoriale nella periferia nord di Torino che si estende intorno a Corso Grosseto, da Corso Molise fino al Parco Sempione. Il Programma si concentrò principalmente attorno ai quartieri pubblici 16 e 37, inoltre furono oggetto degli interventi di riqualificazione anche gli ex stabilimenti cinematografici della Fiori Enrico Roma Torino (FERT), le ex Concerie Italiane Riunite (CIR) ed alcune significative aree di trasformazione private. Secondo la delibera di approvazione del Consiglio Comunale 9500124/47: «L’obiettivo prioritario che si intende raggiungere, è di ridurre il più possibile le condizioni di marginalità urbana dell’area di studio, che interessano la vita sociale, economica, culturale, abitativa dei residenti. Il progetto riguarda un insieme articolato di interventi che vanno da quelli di recupero e di prevenzione in campo sociale, a quelli di valorizzazione delle risorse umane e per l’occupazione, a quelli di riqualificazione urbana e ambientale […]»

Istituto Ricerche Economico-Sociali del Piemonte, Cento Progetti cinque anni dopo, ‘attuazione dei principali progetti di trasformazione urbana e territoriale in Piemonte, Rosenberg & Sellier, 1995, p. 79.
Il PRU in Corso Grosseto fu progettato, pertanto, per favorire la riqualificazione fisica e sociale dell’area, affrontando in modo integrato le molteplici criticità del territorio. Coinvolse attivamente i soggetti locali e adottò una progettazione partecipata, resa possibile grazie alle sedi operative presenti nei quartieri 16 e 37, che furono istituite nel 1999. L’anno successivo, tale approccio fu consolidato con la creazione del Tavolo sociale di Via Fiesole, il quale ebbe il compito di promuovere attività di sviluppo della comunità e incentivare occasioni di crescita locale attraverso un dialogo costante con i residenti.
A livello fisico gli interventi, non concernenti i quartieri 16 e 37, previsero:
- Sul sedime ferroviario coperto da soletta di via Stradella e strada Lucento si creò un viale pedonale con sistemazione superficiale della “Spina reale”, completa di nuova pavimentazione, illuminazione e arredo urbano.
- Il complesso industriale dismesso delle CIR (fig.5) venne riqualificato in partenariato pubblico-privato attraverso un restauro conservativo delle parti di maggior pregio architettonico originale, come la palazzina uffici e l’ingresso con la corte principale, insieme a un notevole edificio multipiano per la produzione. In particolare, il PRU realizzò un centro per la formazione, la ricerca e la sperimentazione di servizi multimediali, in cui si insediarono l’incubatore i3P del Politecnico di Torino e la società Motorola; quest’ultima però abbandonò la città nel 2008.
Oggi il complesso è sede del centro civico della Circoscrizione 5 e di funzioni private quali: residenziale, terziario, commerciale e artigianato (fig.6). - Gli stabilimenti cinematografici FERT, chiusi negli anni Settanta (fig.7) e diventati proprietà della Città, vennero demoliti e si costruirono nuovi edifici destinati ad ospitare teatri di posa in un’edilizia industrializzata e standardizzata, con linguaggi formali tipici degli anni Novanta (fig.8).
Con la formazione della società pubblica compartecipata “Virtual reality & Multi media park spa”, si realizzarono e si gestirono un nuovo centro di ricerca e produzione multimediale; questo parco tecnologico venne tuttavia messo in liquidazione nel 2013. - Gli interventi privati, su Cascina Barolo a fianco dello stadio, recuperarono un importante complesso rurale ad uso abitativo ed edificarono nuove residenze, oltre a spazi per servizi. L’area di cascina Maletta vide il recupero della stessa cascina ad uso abitativo, l’edificazione di un nuovo complesso residenziale e di un complesso artigianale-terziario.

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Da Google Maps

(Https://www.museotorino.it/view/s/be8a0b8caca844e4a7fbc92aad4a7696)

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Complessivamente, il programma comportò un investimento superiore a 165 milioni di euro, divisi in Finanziamento nazionale GESCAL, un fondo introdotto nell’ottobre del 1971 destinato alla costruzione e assegnazione di abitazioni per i lavoratori, altri cofinanziamenti pubblici e cofinanziamenti privati.
I Piani di accompagnamento sociale
Innanzitutto, la Regione Piemonte stabilì come requisito imprescindibile l’accompagnamento di interventi finalizzati a promuovere l’auto-organizzazione dei territori coinvolti ed a incentivare la partecipazione attiva degli abitanti nei processi di riqualificazione, individuando nei programmi Urban un modello di riferimento. Successivamente, l’impegno dell’assessore all’Integrazione Sociale e Periferie promosse un bando innovativo per l’affidamento dei PAS a soggetti esterni con competenze multidisciplinari.
Infine, il ritardo nei lavori di riqualificazione concesse il “tempo dell’ascolto”, consentendo alle associazioni di costruire la fiducia e gestire le conflittualità locali, prima che i lavori iniziassero. Le iniziative inclusero la riqualificazione di parchi, capannoni abbandonati, campi sportivi, ex asili dismessi e spazi per associazioni, suddividendosi in interventi già previsti dal Piano di Recupero Urbano (PRU) e progetti nuovi, emersi dal dialogo con la comunità, come la riqualificazione della cascina Fossata. Per la riqualificazione della storica cascina seicentesca, le linee guide vennero sviluppate attraverso la collaborazione tra il “Laboratorio della città sostenibile amica delle bambine e dei bambini” del Comune e gli alunni delle scuole del quartiere.
Questo processo di progettazione partecipata non solo coinvolse attivamente i residenti, ma promosse un approccio inclusivo e condiviso alla trasformazione urbana, integrando le esigenze della comunità locale e valorizzando la storia e il patrimonio architettonico dell’area.

Comune di Torino, Periferie 1997/2005, Torino, 2005.

Comune di Torino, Periferie 1997/2005, Torino, 2005
Bibliografia
Istituto Ricerche Economico-Sociali del Piemonte, Cento Progetti cinque anni dopo, ‘attuazione dei principali progetti di trasformazione urbana e territoriale in Piemonte, Rosenberg & Sellier, 1995.
Marianella Sclavi, Piani di accompagnamento sociale (Pas) di Torino, “Territorio”, 19/2001.
Project Timeline Sergio Guercio, Matteo Robiglio, Isabelle Toussaint, Periferie partecipate. Cinque casi di riqualificazione urbana a Torino (Italia), Torino, Avventura Urbana, 2004.
Comune di Torino, Periferie 1997/2005, Torino, 2005.
Manuela Olagnero, Azione pubblica e qualità sociale: Le principali linee di intervento in Associazione Torino Internazionale, Scenari per il sistema locale: Valutazioni sul Piano Strategico di Torino e sulle prospettive di sviluppo nell’area metropolitana, Torino, 2005.
Alberto Lalli, Un’altra idea di città? I programmi complessi di rigenerazione urbana a Torino nell’ambito italiano ed europeo (1994-2006), tesi di dottorato, Politecnico di Torino, 2014.