Il PRU di Corso Grosseto

Marco Cancellu, Martina Chiono, Alessandro Pierro         

I programmi di recupero urbano

Protagonisti della stagione di diffusione dei programmi complessi negli anni Novanta, i Programmi di Recupero Urbano (PRU), istituiti con l’articolo 11 della legge n.493/1993 specificati dalla Delibera Cipe del 16 marzo 1994 e normati da due decreti ministeriali del 1 dicembre 1994, si concentrarono sul recupero dei tessuti residenziali nei quartieri di edilizia pubblica e cercarono di coniugare il bisogno di alloggi a basso costo con la riqualificazione urbana, edilizia e ambientale delle aree degradate.
Gli interventi previsti riguardarono urbanizzazioni primarie e secondarie, edificazione, manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo, nonché ristrutturazione degli edifici esistenti. Le proposte, di carattere unitario e riferite a specifici ambiti urbani, furono presentate al Comune da soggetti pubblici e privati, che contribuirono con risorse proprie.

Fig. 1 Gazzetta Ufficiale, Anno 134°- Numero 285, Sabato 4 dicembre 1993

Il PRU di Torino
La Regione Piemonte, unica in Italia, legò il finanziamento dei PRU all’inserimento di «azioni innovative di carattere immateriale» nelle candidature presentate dai comuni. Il 23 dicembre 1996, i tre PRU proposti dal Comune di Torino, in corso Grosseto, via Artom e via Ivrea, furono ammessi al finanziamento «quali “Programmi Pilota”, per il loro carattere innovativo e perché rispondono alle finalità contenute nell’iniziativa comunitaria denominata “URBAN”» (iniziativa europea fondata su progetti ed azioni volte all’integrazione, all’intersettorialità ed alla partecipazione pubblica).
La particolarità di questa tipologia di programmi risiedette nella natura integrata dell’azione: i vari ambiti furono interrelati tra loro e sviluppati contemporaneamente, avviando dinamiche rigenerative.

Figura 2 Aree di intervento PRU Torino
 Istituto Ricerche Economico-Sociali del Piemonte, Cento Progetti cinque anni dopo, ‘attuazione dei principali progetti di trasformazione urbana e territoriale in Piemonte, Rosenberg & Sellier, 1995

Il Progetto Speciale Periferie
Tra i vari strumenti che inaugurarono la stagione del recupero urbano, l’11 novembre 1997, il Consiglio Comunale di Torino istituì il Progetto Speciale Periferie (PSP), proponendosi come alternativa al tradizionale sistema assistenzialistico. L’obiettivo del PSP consistette nell’integrare le periferie di Torino e i loro abitanti nel sistema urbano, sia dal punto di vista fisico-infrastrutturale che da quello immateriale. Il PSP si basò su una struttura centrale intersettoriale, con una collaborazione tra soggetti istituzionali e attori locali esterni incaricati di sviluppare proposte concrete, accompagnare gli interventi e promuovere il coinvolgimento dei cittadini. Al centro di queste politiche vennero posti gli abitanti, considerati i veri protagonisti del processo di trasformazione.

Figura 3 La geografia del Progetto Speciale Periferie di Torino
Caterina Quaglio, Il fardello pubblico: una stagione di rigenerazione dei quartieri europei: Parigi, Edimburgo, Torino (1982-2008), Manifestolibri, 2023,

Bibliografia

Rapporto Rota, Trasformazioni urbane: cambia il volto della città, 2004.

Paola Di Biagi, La Città Pubblica: Edilizia sociale e riqualificazione urbana a Torino, Umberto Allemandi &C, 2008.

Caterina Quaglio, Le molte storie del Programma di Recupero Urbano di Via Artom. Ripercorrere un’esperienza, In: Storie di quartieri pubblici: Progetti e sperimentazioni per valorizzare l’abitare / Delera A., Ginellia E.. – STAMPA. – Milano – Udine : Mimesis Edizioni, 2022

Caterina Quaglio, Il fardello pubblico: una stagione di rigenerazione dei quartieri europei: Parigi, Edimburgo, Torino (1982-2008), Manifestolibri, 2023. Archivio ATC, Contratto di quartiere Q. 16, Torino.

Il PRU in Corso Grosseto
Quartiere 16
Quartiere 37