Il paese dentro Torino: il quartiere popolare che fa comunità

Federica Gerbaldo

È da sessant’anni che vivo qui | c’è sempre stata e c’è tutt’ora questo attaccamento un po’ anche affettivo alla zona perché ci ho passato tutta la vita e quindi è come se fosse il mio paese3. |
Borgo Vittoria nasce già come quartiere operaio6. | Le case FIAT sicuramente avevano un impatto di una certa importanza visivo, perché moderne, perché compatte | avevano questi servizi adiacenti e i negozi sotto quella specie di porticato, il mercato | rappresenta uno spazio di socialità molto importante per mettere insieme la vita comunitaria5 | questo cortile fa molto da collante1 | finché i bambini sono piccoli le mamme scendono in cortile e chiacchierano2 | All’interno aveva anche un campo da tennis, pallacanestro, gioco da bocce5 | Avevano detto che da quartiere popolare era diventato piccolo borghese6. |
C’è un alloggio vicino a quello dei nonni | l’attrazione per una dimensione nuova5 | c’era una lavanderia ai piedi del palazzo, c’erano i custodi | i caldaisti, gli elettricisti erano tutta roba che mandava la FIAT1. |
Con l’insediamento dei complessi di edilizia popolare c’è la necessità di aumentare anche i servizi e gli spazi. | Era tutta un’area verde, ma era coltivata | da bambino con mio padre si era conosciuti una coppia di anziani che coltivavano l’orto e si andava a comprare la verdura lì, a pochi passi. | Nella Cascina Fossata c’erano ancora delle mucche, si andava a comprare il latte5. | La latteria ci ha legato al territorio e alle famiglie, ci conoscevano un po’ tutti, io ero il figlio della lattaia. | All’epoca questi negozietti erano la norma | era redditizio allora e questo ha consentito alla mia famiglia di progredire e svilupparsi economicamente3. |
Le scuole erano tutte a portata di mano | sotto casa praticamente – non c’era neanche da attraversare il Corso | all’epoca facevamo tutti da soli | andavamo e tornavamo a piedi, poi c’era la nonna a casa che ci apriva e ci faceva da mangiare3. | Nella Cascina Fossata ci andavo con la nonna il pomeriggio | era una dimensione, mista tra orti e prati, anche abbastanza avventurosa5. |
Le scuole superiori erano il primo momento in cui si andava a esplorare | si prendeva il tram | il resto della mia vita era vissuto in zona con gli amici3. | Avevi tutto lì nel territorio a te circostante, anche divertimenti | soprattutto in età giovanile, se stavi vicino era una cosa più accettata. | La domenica si andava al cinema con un gruppetto di amici, in quartiere5. |
La popolazione aveva tutte queste esigenze di aggregazione di gestione del tempo libero3. | La FIAT penetrava in tutti gli aspetti esistenziali della vita dei propri dipendenti e delle loro famiglie | mandava i bambini alle colonie estive | c’era il campo sportivo FIAT | Il tempo libero era molto legato alla domenica di fatto | andavi a vedere, se non eri un giocatore, le partite di pallone | in questi campionati aziendali5. | Metà dei miei conoscenti e amici avevano persone che lavoravano per la FIAT, era molto frequente questa tipo di influenza3. |
Questo senso di comunità è durato fino agli anni 80 | quando le case popolari erano ancora il cuore. | Si è cambiata generazione4. | Si verifica ancora la cosa che la figlia sposata viene ad abitare vicino ai genitori quando c’è un appartamento libero2. | Vado in un altro posto, poi non conosco nessuno | banalmente vai al bar e prendi il caffè, esci per strada per farti due commissioni, un saluto6. | È diventato un po’ per me come una sorta di paese3 |
C’è stata una disgregazione di quell’idea di piccolo paese | l’idea del piccolo negozio di vicinato “è sparito” | dove si andava, si chiacchierava e ci si conosceva. | Adesso siamo circondati da supermercati6 | È proprio finita un’epoca4. |
Adesso stanno rimettendo a posto le case popolari4. | Dappertutto piccole iniziative, si cerca di dare gli spazi in disuso alle associazioni | fanno degli scambi: in cambio dell’utilizzo del parco, sono stati messi a posto gli spazi1. |  Noi questa piccola comunità la viviamo ancora | siamo di cultura probabilmente diverse, ma ci sentiamo di famiglia7. | Sta nascendo una nuova comunità4. |

Parole di:
1 Marcello
2 Renata
3 Giorgio
4 Don Angelo
5 Roberto
6 Vanda
7 Suor Antonella

Fig. 1 Il Centro d’incontro di via Sospello 118, anni Ottanta, riprodotta nella mostra “Quel lontano lembo di terreno tra madonna di Campagna e Borgo Vittoria. La zona nord di Borgo Vittoria dal 1930 al 1980” a cura del Centro di documentazione storica della Circoscrizione 5, Torino, 2013.