Zona E15

José Miguel Escalona Rueda

L’isolato E15, situato tra Corso Toscana e Via Val della Torre, è frutto dello I.A.C.P. negli anni “70, per mano della impresa di costruzione Arch. Aldo Casassa al carico del ingegnere progettista e suddiviso tra due lotti.

Nel primo lotto, a livello di masterplan, si possono distinguere due tipologie edilizie molto diverse: tre edifici a sviluppo orizzontale e un edificio più compatto a sviluppo verticale. Tuttavia, se guarda più da vicino la pianta a scala più piccola, uno si rende conto che gli edifici lunghi sono in realtà lo stesso piccolo edificio, semplicemente replicato più volte e collegato tra loro seguendo un gioco di scale.

Gli edifici di questo lotto furono costruiti in 4 step differenti, iniziando con la zona chiamata 1/a dove si trova l’edificio “tipo” tra il 22 ottobre 1971 con la Legge 865, e 27 maggio 1975 con la Legge 166.

Fig. 8  Pianta generale distributiva da Archivio ATC Torino

Nel masterplan di progetto iniziale erano previsti, all’interno del lotto, diversi spazi esterni dedicati a varie attività per i bambini e le loro famiglie. Questi spazi, comprendenti aree verdi e aree gioco per bambini, erano ben evidenziati, poiché nel masterplan sono stati disegnati in forme circolari o a “uovo” e posizionati propriamente al centro della composizione progettuale, senza dimenticare le zone destinate ai parcheggi per i residenti.

Fig. 9  Masterplan dell’E15 risalente a scala 1:500 da Archivio ATC Torino

Questo edificio “tipo” con sviluppo verticale, di sei piani fuori terra, si può considerare regolare in facciata e in pianta, portando con sé schemi simmetrici con una semi circonferenza ben evidenziata destinata per le zone dei balconi di ogni appartamento. L’edifico ê stato disegnato per contenere 4 appartamenti simili di 75,62 mq che si collegavano per il vanno scala centrale dove si trovano tanto le scale come l’ascensore e l’ingresso principale.

Fig. 10  Pianta tipo edificio a torre da Archivio ATC Torino

Per programma architettonico di ciascun appartamento si intende: un ingresso che funge da disimpegno, collegando le diverse zone dell’appartamento; una zona soggiorno direttamente collegata alla cucina; un piccolo ripostiglio; un ripostiglio dedicato alla lavatrice e a un piccolo lavandino; un bagno completo; una camera matrimoniale e un’altra camera di dimensioni più contenute.
Parlando dei materiali di costruzione, si può dire che sono coerenti con l’epoca in cui l’edificio è stato realizzato. Si tratta, infatti, di mattoni e cemento armato utilizzati sia per la struttura sia per la facciata, mentre la copertura è realizzata con coppi, materiali molto comuni negli anni ‘70 in Italia.
Nella zona E15, a differenza della zona E6, gli edifici non sono collegati da un sistema di portici che consenta percorsi coperti all’esterno. Al contrario, ogni edificio dispone di un ingresso indipendente, accessibile direttamente dalla strada o dal parcheggio adiacente. Un altro aspetto rilevante è l’assenza di spazi esterni dedicati a servizi. Questa mancanza potrebbe essere attribuita alla dimensione insufficiente dell’area, che non ha consentito la realizzazione di strutture destinate ad attività scolastiche, culturali o religiose. Un’altra differenza a livello edilizio riguarda gli edifici della zona E6, dove il piano d’ingresso presenta una “pianta libera”, quasi vuota, in cui sono visibili soltanto i pilastri strutturali. Questa soluzione è stata adottata con l’intento di creare appartamenti più privati, lasciando uno spazio di separazione tra il primo piano residenziale e il piano d’ingresso.

Fig. 11  Vista di Prospetto dell´ edificio a “scala” da Archivio ATC Torino

Facendo un confronto con il progetto originale del 1971, oggi si osservano diversi interventi. Guardando il lotto come macroarea, si nota immediatamente come l’organizzazione dello spazio esterno sia cambiata. La prima cosa che salta all’occhio è la rimozione di un’area dedicata ai bambini, sostituita semplicemente da una zona di prato. Inoltre, il disegno della zona centrale non conserva più la forma organica del progetto originale, presentandosi invece con linee più rigide e un disegno complessivamente più semplice.

Fig. 12  Pianta attuale presa da Google Earth

A livello degli edifici, le differenze sono molto più evidenti, soprattutto per il fatto che i muri presentano un lavoro di intonaco, conferendo un aspetto più omogeneo dal punto di vista materico. Un altro aspetto da evidenziare è l’utilizzo dei pannelli solari sui tetti di tutti gli edifici, una scelta ovviamente legata alle nuove normative sulla sostenibilità, che devono essere implementate in tutti gli edifici residenziali.

Fig. 13  Gli edifici oggi in una vista da Google maps

Bibliografia

Sessantennio di fondazione. Torino: IACP, 1967.

Attilio Bastianini, La “167” a Torino, A.P.S.U., Torino, 1968.

Anna Frisa, Edilizia agevolata ed edilizia convenzionata: rapporto impresa privata/ potere pubblico nel settore delle abitazioni, Cooperativa libraria universitaria torinese, Torino, 1974.

INU – Istituto Nazionale di Urbanistica, Il programma pluriennale di attuazione di Torino, Franco Angeli editore, Milano, 1980.

Carlo Giammarco, Aimaro Isola, Disegnare le periferie – il progetto del limite, La nuova Italia scientifica, Roma, 1993.

Vera Comoli e Rosanna Roccia, Progettare la città – l’urbanistica di Torino tra storia e scelte alternative, Torino, 2001.

Paola Di Biagi, La città pubblica, Umberto Allemandi & C., Torino, 2008.

Filippo De Pieri, Storie di case: abitare l’Italia del boom. Roma: Donzelli, 2013.

Filippo De Pieri, La legge 167 e i ceti medi, in “TERRITORIO”, 64/2013, pp. 75-81

Roberta Vignuolo, «La 167 a Torino, 1963-1995». Politecnico di Torino, 2013.

Sitografia

Piano Unico Regolatore e di Ampliamento, MuseoTorino: https://www.museotorino.it/resources/pdf/books/148/files/assets/common/downloads/page0463.pdf [ultima consultazione 11 Novembre 2024]

Piano Regolatore Generale di Torino 1959, GeoportaleTorino: http://geoportale.comune.torino.it/web/sites/default/files/mediafiles/02_prg_1959_norme.pdf [ultima consultazione 12 Novembre 2024]

Villaggio di Santa Caterina, MuseoTorino:

https://www.museotorino.it/view/s/9e2b67ead76a45e7b2c6315e6658b714 [ultima consultazione 28 Dicembre 2024]

LEGGE 18 aprile 1962, n. 16, Gazzetta Ufficiale:

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1962/04/30/062U0167/sg [ultima consultazione 12 Novembre 2024]

LEGGE 2 luglio 1949, n. 408, Gazzetta Ufficiale:

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1949/07/18/049U0408/sg [ultima consultazione 4 Gennaio 2025]

LEGGE 4 marzo 1952, n. 137, Gazzetta Ufficiale:

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1952/03/24/052U0137/sg [ultima consultazione 4 Gennaio 2025]

LEGGE 9 agosto 1954, n. 640, Gazzetta Ufficiale:

https://www.gazzettaufficiale.it/eli/id/1954/08/16/054U0640/sg [ultima consultazione 4 Gennaio 2025]