Analisi cartografica

Francesco Satta

Fig. 1: Elaborazione cronologica dal 1906 al 2024 di Corso Grosseto attraverso una selezione di cartografie storiche e foto aeree.

La storia dell’area di Corso Grosseto, ricostruita attraverso l’analisi delle cartografie storiche e delle foto aeree, riflette la profonda trasformazione urbana che Torino ha vissuto nel corso dell’ultimo secolo. Inizialmente, negli anni Venti del Novecento, l’area si presentava come una periferia marginale, caratterizzata da un contesto rurale, con ampi spazi agricoli e pochi edifici sparsi, la rete viaria era rudimentale e gli spazi aperti dominavano il paesaggio (fig. 2).      
In questo periodo si iniziò a verificare una crescente domanda di abitazioni dovuta all’affluenza di un numero sempre maggiore di persone dalle campagne alla città. Nel 1907 fu fondato l’Istituto autonomo per le case popolari di Torino (IACP) grazie al quale si avviò una politica pubblica con lo scopo di risolvere questa problematica.

Fig 2: Cartografia Istituto Geografico Militare-1923. Scala 1:25000 – Laboratorio di Analisi e Rappresentazioni Territoriali e Urbane – LARTU – Politecnico di Torino.

Nel secondo dopoguerra, Torino vive una rapida espansione edilizia nelle periferie (Fig. 3) spinta dalla crescita economica e industriale e dalla domanda di abitazioni causata dalle distruzioni della guerra. Le periferie cominciano quindi ad essere urbanizzate e la costruzione di nuovi edifici insieme all’ampliamento della rete stradale contribuiscono a densificare la zona.

Fig. 3: Cartografia digitale Istituto Geografico Militare-1950. Scala 1:25000 –LARTU – Politecnico di Torino

In questi decenni vengono sviluppati prima il piano INA-Casa (1949) e poi il piano per l’edilizia economica e popolare (legge 167/1962), ed è proprio in questo periodo che l’urbanizzazione dell’area di Corso Grosseto (e di tutta la periferia di Torino) prosegue a ritmo sostenuto (fig. 4): le costruzioni aumentano, riducendo le aree verdi, mentre la rete stradale si rafforza creando una connessione sempre più diretta con il resto della città. Il quartiere si trasforma in una zona vivace e dinamica, caratterizzata dalla crescente integrazione tra residenza e funzionalità urbana rappresentando il simbolo di una Torino in rapida crescita, in cui la periferia si fonde con il centro offrendo nuovi spazi per la residenza, commercio e logistica.

Fig. 4: Cartografia digitale Istituto Geografico Militare-1969. Scala 1: – LARTU – Politecnico di Torino

Dalla metà degli anni Settanta gli interventi residenziali diminuiscono (fig. 5) orientandosi verso il recupero dell’esistente e la riqualificazione urbana cercando inoltre di migliorare i collegamenti tra i quartieri di periferia e il centro storico. Con la legge nazionale 457/1978 lo IACP effettua interventi di recupero prima sugli edifici costruiti nella prima metà del secolo, concentrandosi poi anche su edifici più storici.

Fig. 5: Foto aerea 1980 Regione Piemonte geoservizio WMS  – WMTS, GeoPiemonte, (https://geomap.reteunitaria.piemonte.it/WEBCAT/CAPABILITIES/wms_regp_ortofoto_1980_90.xml) (consultato il 12 novembre 2024).

Negli anni Novanta, l’area di Corso Grosseto entra in una fase di rinnovamento (fig. 6). Pur non essendo più possibile espandere l’area, si concentrano gli sforzi per migliorare le infrastrutture esistenti, con un focus particolare sulla viabilità e il trasporto pubblico. Il corso diventa ancora più centrale per la mobilità cittadina, ma la città comincia a porsi anche interrogativi sul futuro puntando su soluzioni sostenibili e a basso impatto ambientale.

Fig. 7: Foto aerea 1990 – Geo-servizio WMS, GeoPiemonte, (https://geomap.reteunitaria.piemonte.it/WEBCAT/CAPABILITIES/wms_coto_ortofoto_1990.xml)  (consultato il 12 novembre 2024).

Nel 2024, Corso Grosseto rappresenta un esempio di rigenerazione urbana (fig. 7). Gli interventi recenti sono orientati verso la sostenibilità, con la creazione di piste ciclabili, aree pedonali e una maggiore attenzione alla qualità dell’ambiente urbano. La riqualificazione estetica e funzionale ha trasformato l’area in uno spazio dinamico e vivibile, capace di rispondere alle esigenze contemporanee di una città sempre più orientata verso la mobilità sostenibile e il benessere dei residenti.

Immagine 8: Ortofoto Città di Torino, Google Earth, https://www.google.it/earth/ (consultato il 19 novembre 2024).

Questa evoluzione di Corso Grosseto non racconta solo la trasformazione di un quartiere, ma quella dell’intera città di Torino. Da zona rurale e periferica, l’area si è progressivamente trasformata in un elemento centrale del tessuto urbano, simbolo della capacità della città di rinnovarsi. La storia di Corso Grosseto testimonia come Torino, grazie alla continua evoluzione delle sue periferie, abbia saputo adattarsi alle esigenze di ciascuna epoca, rispondendo in modo efficace alle sfide sociali, economiche e ambientali. Il corso è ora un luogo che unisce passato e futuro, un esempio concreto di come una città possa crescere e reinventarsi, rendendo vitali e centrali anche le aree che un tempo erano considerate periferiche.

Bibliografia

Vera Comoli e Rosanna Roccia (a cura di), Progettare la città. L’urbanistica di Torino tra storia e scelte alternative, Torino, 2001.

Paola Di Biagi (a cura di), La città pubblica. Edilizia sociale e riqualificazione urbana a Torino, Torino, Allemandi, 2008.