Il progetto di ricerca si occupa degli spazi collettivi nei quartieri moderni, con l’obiettivo di identificare strategie per la loro rigenerazione rispetto a una diffusa condizione di abbandono, sottoutilizzo e degrado. Attraverso una sperimentazione sui territori, si lavora affinché la ricca offerta di spazi presente nei quartieri moderni incontri la domanda di spazi per servizi di prossimità che questi luoghi esprimono.

I quartieri presi in considerazione sono interventi di edilizia residenziale collettiva che presentano in forma più o meno compiuta alcuni caratteri spaziali promossi dalla cultura architettonica moderna a partire dagli anni Venti del Novecento: l’apertura spaziale, la concezione dei corpi edilizi come oggetti isolati in uno spazio continuo, l’indipendenza reciproca tra edificio e strada, la separazione dei flussi di circolazione, una dilatazione spaziale data dal distanziamento degli edifici. Nelle città italiane questi caratteri sono diffusamente presenti nei quartieri di edilizia residenziale pubblica, in particolare del secondo dopoguerra. La ricerca prende dunque in considerazione per lo più la città pubblica, in un’accezione ampia che comprende non solo gli interventi promossi direttamente da enti pubblici, ma anche quelli realizzati secondo procedure e leggi riservate all’edilizia economica e popolare.

Gli spazi collettivi oggetto della ricerca comprendono gli ambiti che in questi quartieri non hanno un carattere privato e strettamente residenziale, ovvero:

  • il sistema di spazi comuni aperti;
  • il sistema di spazi comuni integrati agli edifici, laddove assumono una valenza collettiva e non meramente funzionale alla distribuzione;
  • i locali destinati a servizi per il quartiere, integrati negli edifici residenziali o in strutture dedicate, destinati alle funzioni utili alla comunità insediata, dai servizi “primari” necessari a soddisfare le esigenze della vita quotidiana, alle attrezzature funzionali ai bisogni di carattere culturale, educativo, ludico e sportivo, fino agli spazi assegnati in auto-gestione per la vita associata degli abitanti.

Una prima fase di analisi ha identificato 14 CASI STUDIO nelle 3 città sedi delle UNITÀ DI RICERCA – Torino, Roma e Napoli – come esemplificativi di 5 caratteri che gli spazi collettivi assumono in un arco temporale che va dagli anni Dieci agli anni Ottanta del Novecento: si passa da progetti in cui gradualmente e in forme diverse compaiono i caratteri della spazialità moderna, anche in forma ibrida, ai casi in cui questi caratteri si affermano in maniera compiuta, fino a quelli nei quali si recuperano alcuni caratteri della spazialità tradizionale.

Si sono poi selezionati tre casi studio, uno per città, per avviare la sperimentazione delle strategie di rigenerazione degli spazi collettivi. Si tratta di quartieri in cui gli spazi collettivi hanno assunto in pieno i caratteri della modernità, con caratteri ricorrenti in modo che la metodologia sperimentata abbia una più ampia possibilità di applicazione, con una condizione problematica che giustifichi una domanda di rigenerazione.