Quartiere 37
Alessandro Pierro
Il programma di riqualificazione denominato “Punto Cincinnato” nel Quartiere 37 si distinse come un modello di laboratori territoriali, concepiti per promuovere il coinvolgimento diretto e la partecipazione attiva degli abitanti nelle iniziative di rigenerazione urbana. Tali luoghi rappresentarono non soltanto spazi dedicati all’informazione e all’aggregazione, ma veri e propri motori di sviluppo comunitario, con l’obiettivo di favorire il senso di appartenenza e la coesione sociale.

Tra le iniziative più rilevanti, il Tavolo Sociale di via Fiesole, istituito nel Quartiere 37 per sostenere attività mirate allo sviluppo comunitario e alla crescita partecipata. Questo organismo fu composto da cooperative sociali, associazioni, un Circolo Didattico, il Sert dell’ASL e operatori del PAS, e si avvalse di una “Carta d’Intenti” quale documento programmatico per orientare le proprie azioni. La Carta formalizzò l’impegno collettivo volto al consolidamento delle sinergie tra i vari attori locali e al potenziamento della loro capacità di operare in rete. Questa metodologia rientrò nell’approccio integrato previsto dai Programmi di Riqualificazione Urbana (PRU), che si concentrarono sul miglioramento del tessuto urbano e delle condizioni sociali attraverso il coinvolgimento diretto delle comunità locali.
Nel contesto del Quartiere 37, il processo di riqualificazione si articolò attraverso un’ampia serie di interventi che ebbero come obiettivo primario il miglioramento della qualità degli spazi urbani e delle infrastrutture sociali. In primo luogo, fu completato il recupero architettonico degli edifici, accompagnato da una riprogettazione delle vie interne, degli spazi pubblici e delle attrezzature collettive. Particolare attenzione fu riservata alla densificazione dell’insediamento attraverso l’inserimento di attività artigianali e servizi, elementi essenziali per rivitalizzare il tessuto economico locale. Tra gli interventi più significativi ci fu la realizzazione di un complesso polifunzionale di circa 5.000 mq situato lungo corso Grosseto, destinato ad accogliere laboratori artigianali e strutture commerciali. A tale infrastruttura si affiancò un centro dedicato allo sviluppo dell’imprenditorialità e della cooperazione sociale, un’iniziativa progettata per stimolare la creazione di nuove opportunità lavorative e favorire l’innovazione economica. Un ulteriore elemento riguardò la riconversione funzionale di alcune strutture pubbliche, con particolare riferimento all’Istituto Professionale G. Pastore, proprietà del Comune. Tale intervento non riguardò solo la riorganizzazione degli spazi, ma ampliò anche le possibilità di utilizzo per attività formative e sociali, contribuendo così all’arricchimento complessivo del tessuto urbano. In parallelo, la riqualificazione incluse una revisione della viabilità del quartiere, mirata a ottimizzare i collegamenti interni ed esterni e a facilitare l’accessibilità per residenti e visitatori. Questi interventi si allinearono con le direttive regionali e comunali mirate a favorire lo sviluppo sostenibile nelle aree di edilizia residenziale pubblica. L’intero processo di riqualificazione si sviluppò nel quadro di una visione strategica volta a integrare obiettivi strutturali e sociali. Un aspetto fondamentale fu il coinvolgimento attivo dei cittadini, incoraggiati a partecipare alle decisioni e a contribuire alla definizione delle priorità.

Tale approccio partecipativo permise di promuovere una rigenerazione non solo fisica, ma anche sociale, favorendo la nascita di comunità più coese e resilienti. La promozione del commercio locale, incentivata attraverso l’apertura di attività con una funzione sociale, rappresentò un ulteriore iniziativa per cercare di ridurre il rischio di isolamento e migliorare la qualità della vita nel quartiere. In conclusione, gli interventi di riqualificazione attuati nel Quartiere 37 rappresentarono un tentativo significativo di pianificazione urbana che cercò di coniugare il miglioramento delle infrastrutture materiali con iniziative sociali e culturali. Tuttavia, i risultati ottenuti non rispecchiarono appieno le ambizioni iniziali, con alcune difficoltà emerse nell’implementazione pratica del progetto.
Bibliografia
Ministero dei Lavori Pubblici, Decreto Ministeriale 21 dicembre 1994: Programmi di Recupero Urbano, G.U., 1994.
Regione Piemonte, Piano Territoriale Regionale, 1995.
CICSENE, Rapporto di ricerca sul Quadrilatero San Salvario, Torino, 1997.
Città di Torino, Divisione Urbanistica ed Edilizia Privata. Relazioni Tecniche PRU, Torino, 1998.