Quartiere 16
Marco Cancellu
Nell’ambito della riqualificazione urbana, il centro denominato “Punto Sospello” nel Quartiere 16 rivestì un ruolo di primaria importanza quale laboratorio territoriale dedicato alla promozione del coinvolgimento attivo e della partecipazione della cittadinanza ai processi di rigenerazione. Questi spazi furono altresì concepiti come luoghi di aggregazione e di informazione, volti a rafforzare il senso di comunità e a favorire il dialogo tra i cittadini e le istituzioni locali. Attraverso il Punto Sospello, si perseguì l’obiettivo di creare un luogo in cui le persone potessero sentirsi parte integrante di un processo condiviso di cambiamento, promuovendo non solo la rigenerazione fisica, ma anche un rinnovamento sociale e culturale.

La riqualificazione del Quartiere 16 si articolò attraverso una serie di interventi finalizzati al recupero e alla valorizzazione del complesso architettonico, ponendo particolare attenzione agli edifici, agli spazi sociali, ai percorsi, alla circolazione e alle aree di sosta. Gli obiettivi principali di tale progetto inclusero: il recupero architettonico mediante l’attuazione di interventi mirati sugli edifici esistenti al fine di preservarne il valore storico e funzionale; la diversificazione abitativa con la promozione di una maggiore varietà nel tessuto residenziale, al fine di incentivare l’integrazione sociale ed economica; l’integrazione urbana tramite il rafforzamento delle connessioni con il contesto circostante, prioritariamente attraverso interventi di riqualificazione dell’asse di via Sospello. Per conseguire tali obiettivi, l’ente gestore intraprese una serie di interventi significativi, tra cui: il ripristino dell’impianto di riscaldamento, disattivato durante il periodo bellico e successivamente adeguato agli standard contemporanei di efficienza energetica; interventi sugli impianti comuni volti a migliorare la sicurezza e la funzionalità delle infrastrutture condivise; la sostituzione dei serramenti obsoleti in legno con nuovi infissi in alluminio, più performanti dal punto di vista dell’isolamento termico; il rifacimento dei tetti, con una ristrutturazione completa delle coperture mirata a migliorare l’isolamento termico e a prevenire infiltrazioni; interventi di manutenzione sugli appartamenti liberi, che risultarono compromessi dalla scarsa cura degli utenti; la riqualificazione dei Giardini Don Gnocchi, resa possibile grazie a un accordo con soggetti privati che permise la realizzazione di tre piani di parcheggi pertinenziali nel sottosuolo, garantendo al contempo la fruibilità dell’area verde. Un aspetto cruciale della riqualificazione riguardò il miglioramento del patrimonio abitativo, con interventi volti a ridurre l’isolamento del quartiere mediante l’incentivazione delle attività commerciali ai piani terra e la riprogettazione del perimetro del quartiere per rafforzare le connessioni con il tessuto urbano circostante. Fu inoltre istituito un tavolo di consultazione finalizzato a promuovere proposte private per la riqualificazione di strutture dismesse, favorendo la partecipazione di attori pubblici e privati. In questo contesto, la collaborazione tra diversi enti e cittadini si rivelò determinante per superare le sfide legate alla complessità del progetto.

In parallelo, vennero introdotti incentivi al commercio locale per sostenere l’apertura di negozi con funzioni sociali, riducendo così la segregazione e promuovendo una maggiore vitalità economica. La riconnessione urbana fu perseguita attraverso la trasformazione di via Sospello in una strada urbana destinata a collegare il Quartiere 16 con le aree limitrofe, mediante piccoli interventi infrastrutturali e la creazione di nuove aree verdi pubbliche. L’accessibilità al quartiere fu garantita dagli ingressi principali su Corso Grosseto e via Sospello, cui si aggiunsero successivamente varchi spontanei lungo via Bibiana e Chiesa della Salute, riflettendo l’esigenza di una maggiore integrazione con le aree circostanti. Originariamente, il quartiere si distinse per un ordine costruttivo rigido, caratterizzato da spazi interni dedicati al verde. Tuttavia, la mancanza di una manutenzione continuativa e l’esecuzione di interventi non coordinati portarono alla progressiva scomparsa di tali aree verdi. La riqualificazione si propose quindi di ripristinare questi spazi, valorizzandoli come luoghi di socializzazione e aggregazione, con l’intento di restituire a tutti i residenti uno spazio condiviso e vivibile.
Gli interventi effettuati nel Quartiere 16, attraverso il Punto Sospello, evidenziarono l’importanza di un approccio integrato che combinò la dimensione fisica e quella sociale della rigenerazione urbana. La riqualificazione non si configurò esclusivamente come un fatto tecnico, bensì come un processo partecipativo che coinvolse attivamente gli abitanti, promosse la coesione sociale e rafforzò il senso di appartenenza al territorio. Questa sinergia tra interventi fisici e iniziative sociali permise di creare un modello replicabile, capace di ispirare ulteriori interventi di riqualificazione in contesti analoghi.
Bibliografia
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