Servizi e infrastrutture

Federico Chirico

Infrastrutture: dall’agricoltura all’urbanizzazione

Prima dello sviluppo urbano, essendo Borgo Vittoria una zona rurale di produzione agricola, presentava delle infrastrutture legate a tali attività. In particolare, come si nota nella Carta del 1791 (fig. 2), vi erano strade in terra battuta per lo spostamento dei mezzi agricoli, canali di irrigazione e bealere. 

Figura 2:  Carta corografica dimostrativa del territorio della città di Torino di Amedeo Grossi del 1971, Bnf Gallica: https://gallica.bnf.fr/ark:/12148/btv1b53033006v/f1.zoom.r=torino.langEN

In seguito alla costruzione del quartiere XVI si ebbe la realizzazione di altre infrastrutture, quali gli allacciamenti di luce e acqua e lo sviluppo del sistema viario, con l’apertura e il prolungamento di via Chiesa della Salute e l’attivazione della linea tranviaria numero 9, che collegava la stazione Dora con il centro cittadino (fig. 6).

Figura 6: Il capolinea del tram 9 in via Chiesa della Salute. Primi anni Trenta. Archivio privato Mario Governato.

Il dopoguerra fino al 1971, in particolare il quinquennio che va dal 1952 al 1956, fu il periodo di maggiore edificazione del quartiere e di aumento della popolazione, la parte del quartiere maggiormente soggetta ai cambiamenti fu il territorio della parrocchia Cafasso, non solo perché si stava sviluppando rapidamente ma anche perché al sorgere di molti cantieri non corrispose un altrettanto veloce adeguamento delle infrastrutture, infatti, i nuovi insediamenti erano collegati tra loro da strade provvisorie in terra battuta:

“costretti a percorrere strade e sentieri di campagna, ove, durante l’inverno, si affonda nel fango sino alle caviglie” (cit. Valter Rodriquez, Dalle radici ai frutti. Pag. 32)

A Nord del quartiere le caratteristiche urbanistiche erano quelle di un contesto rurale, ciò determinava un decentramento dei servizi con conseguenti spostamenti necessari per raggiungerli; dunque, aumentava il carico sulle infrastrutture già di per sé inadeguate. 

Il ritardo dell’offerta dei servizi rispetto alla domanda

Durante il periodo di massima espansione edilizia, gli abitanti di Borgo Vittoria passarono dai 6.205 del 1911 ai 7.905 del 1921 e ai 9.291 del 1931. Nei primi anni Venti il centro della borgata si era ormai consolidato intorno alla chiesa di Nostra Signora della Salute e all’asse viario di via Stradella dove erano concentrati i principali servizi del borgo, le attività commerciali e artigianali e i luoghi della socialità. 

L’insediamento abitativo del XVI quartiere IACP, costruito nel 1934, era pensato come un complesso autosufficiente dal punto di vista dei servizi rispetto al tessuto urbano circostante, in quanto all’interno della corte centrale erano previsti un campo da giochi, lavatoi e piscina, asilo nido e cappella; mentre nella parte perimetrale vi erano le portinerie e alcune attività commerciali come negozi e tabaccherie. Tali spazi venivano utilizzati anche da chi non risiedeva all’interno del quartiere proprio per la scarsità iniziale di servizi nell’area circostante. 

L’edificazione di questo villaggio oltre che provvedere autonomamente ai bisogni dei cittadini influenzò anche lo sviluppo del contesto circostante così come avvenne per le infrastrutture. Con il prolungamento di via Chiesa della Salute nacque una nuova comunità dotata di nuovi servizi e distaccata rispetto al vecchio centro storico della borgata.

Durante gli anni Cinquanta del Novecento, questo asse stradale si affermò come via commerciale con la presenza di numerosi negozi e grandi magazzini, soprattutto per quanto riguarda attività di servizio alla persona, a discapito di quelli presenti nel centro storico. 

Anche la Fiat ebbe un ruolo importante nella fornitura di servizi sopperendo alla mancanza di luoghi aggregativi, costruendo in via Sospello un dopolavoro dotato di campi da bocce e campi da calcio (fig.7). 

Figura 7: Campo di calcio prospiciente le case popolari del Q16. Anni 50. Centro Documentazione Storica, Circoscrizione V, Torino.

Una dinamica simile al XVI quartiere si ripresentò con la costruzione del complesso residenziale del piano case Fiat, progettato anch’esso per essere autosufficiente; era dotato di ampi spazi comuni, lavanderie e di un mercato coperto.

A seguito del decentramento amministrativo, fu istituita quella che oggi è la Circoscrizione V e questo rese necessaria la dotazione di nuovi servizi pubblici da parte del quartiere, tra cui una piscina comunale, un consultorio e un centro d’incontro. 

Come avvenne per le infrastrutture, anche i servizi faticarono a soddisfare la crescente domanda, ad esempio, vi erano lunghe attese per i passaggi del tram nove con fermate sempre più affollate e l’ufficio postale di via Chiesa della Salute non resse più il carico di lavoro.

Uno dei recenti interventi infrastrutturali più significativi per il quartiere è il passante ferroviario con l’apertura della stazione Rebaudengo nel 2009. Questa, insieme al raccordo autostradale, permette di collegare l’intera zona sia con la città che con la prima cintura di Torino, permettendo l’ampliamento dei servizi usufruibili anche da chi non abita la zona.

Osservando oggi l’ambito territoriale dell’ex cascina Fossata si presenta una buona distribuzione di servizi con Via Chiesa della Salute che continua ad affermarsi come il fulcro della vita del quartiere.

Bibliografia

Valter Rodriquez, Dalle radici ai frutti. Profilo storico dei primi decenni di vita della parrocchia S.Giuseppe  Cafasso, Torino, s.n., 2019

Cliomedia Public History, Breve storia di una periferia di Torino: Madonna di Campagna e Borgo Vittoria dal XV al XXI, Torino, s.n., 2021

Sitografia

Borgo Vittoria un’indagine sull’offerta di servizi, Urbanlab Torino:
https://urbanlabtorino.it/wp-content/uploads/2023/02/prima-parte-borgo-vittoria.pdf