L’Evoluzione Urbanistica di Torino
Silvia Sartore
L’analisi dei piani regolatori di Torino del 1906, 1959 e 1995 è cruciale per comprendere le trasformazioni urbane, in particolare nell’area di Corso Grosseto e nei quartieri circostanti. Ogni piano riflette le fasi di industrializzazione, deindustrializzazione e riconversione urbana, rispondendo alle sfide economiche e sociali di ciascun periodo. L’evoluzione della pianificazione urbanistica ha seguito il cambiamento di Torino da centro industriale a città post-industriale e sostenibile.

Il Piano Regolatore del 1906: La Città per l’Industria
Il Piano Regolatore del 1906, redatto sotto la direzione di Renato Riccio, segna la prima fase di pianificazione urbana in risposta all’industrializzazione di Torino, cuore produttivo del Paese grazie alla Fiat. Il piano si distingue per l’espansione orizzontale e la creazione di percorsi razionalizzati che colleghino la città all’area industriale periferica. La crescita si concentra sulle periferie, con Corso Grosseto che diventa uno degli assi principali di collegamento tra il centro urbano e le aree produttive a nord. Il piano promuove una città integrata, in cui lavoro e residenza coesistono senza una netta separazione, favorendo l’espansione oltre i confini storici, ma senza enfatizzare la qualità degli spazi pubblici e la distinzione tra le diverse funzioni urbane.

Il Piano Regolatore del 1959: Separazione Funzionale e Industrializzazione
Il Piano Regolatore del 1959, redatto da Luigi Piccinato, risponde alla crescita industriale del secondo dopoguerra, con Torino che aveva raggiunto l’apice della sua industrializzazione e segna una netta divisione tra le aree residenziali e quelle industriali, rispondendo alla necessità di ottimizzare l’efficienza e migliorare le condizioni di igiene e sicurezza. Corso Grosseto, pur mantenendo la sua funzione di arteria principale, diventa il confine tra il tessuto urbano residenziale e l’industria. Le nuove aree residenziali, come quelle a nord di Corso Grosseto, si sviluppano come quartieri suburbani destinati ad ospitare la crescente classe operaia, occasione di progettazione per l’edilizia economico e popolare. Questo modello contribuisce alla formazione di una città frammentata, dove la distanza tra le classi sociali è accentuata dalla separazione delle funzioni e dalla trascuratezza di spazi pubblici e inclusivi.

Il Piano Regolatore del 1995: Deindustrializzazione e Riconversione Urbana
Il Piano Regolatore del 1995 segna il passaggio dalla fase di industrializzazione a quella di deindustrializzazione in un contesto di riqualificazione delle aree dismesse. Torino, che aveva vissuto per decenni sotto l’influenza dell’industria, si trova a dover riorganizzare il proprio tessuto urbano. Corso Grosseto e le zone limitrofe subiscono una trasformazione profonda, passando da aree industriali a spazi misti, con residenze, attività direzionali, commercio e spazi verdi. Questo piano, non si limita a una mera riconversione, ma risponde a un’idea di città sostenibile, in cui le funzioni non sono più rigidamente separate, ma integrate in un modello di rigenerazione urbana. La pianificazione non si concentra solo sulla quantità di spazio residenziale o sulla funzionalità economica, ma enfatizza la qualità della vita urbana, la sostenibilità ambientale e la creazione di spazi pubblici che favoriscano l’interazione sociale. I piani regolatori di Torino del 1906, 1959 e 1995 tracciano l’evoluzione della città, dalla fase industriale a quella post-industriale e sostenibile, non solo rispondendo alle sue esigenze pratiche, ma riflettendo anche l’immaginario urbanistico e le ideologie dominanti nel periodo in cui sono stati redatti. Corso Grosseto, che inizialmente separava la città dall’industria, diventa simbolo di una trasformazione profonda, passando dalla separazione funzionale a un’urbanistica più integrata. La riqualificazione di Corso Grosseto e delle aree circostanti non riguarda solo i cambiamenti fisici, ma anche un immaginario urbano che ha visto Torino trasformarsi da città industriale a città sostenibile e post-industriale.
Bibliografia
Istituto Nazionale di Urbanistica, Il programma pluriennale di attuazione di Torino, Milano, Franco Angeli editore, 1980.
Vera Comoli e Rosanna Roccia (a cura di), Progettare la città. L’urbanistica di Torino tra storia e scelte alternative, Torino, s.n., 2001.
Maria Fanelli, I programmi di recupero urbano nell’esperienza torinese: il caso specifico di corso Grosseto, tesi di laurea, Politecnico di Torino, 2002.
Paola Di Biagi (a cura di), La città pubblica. Edilizia sociale e riqualificazione urbana a Torino, Allemandi, Torino, 2008.